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Dati e statistiche

Osservatorio sulle partite Iva.
Ad aprile 45.675 le nuove aperture

L’analisi evidenza una battuta d’arresto. Postazioni “confermate” nella distribuzione per natura giuridica, territoriale, settore produttivo e caratteristiche anagrafiche

scatolone con scritta new arrivals
La consueta sintesi mensile, pubblicata sul sito del dipartimento delle Finanze, indica, ad aprile, richieste in flessione del 5% rispetto al corrispondente mese del 2015. In controtendenza Valle d’Aosta, Basilicata e Molise. Aperte, complessivamente, 45.675 nuove partite Iva.
Ma ecco il dettaglio dell’analisi del Df, che elabora i dati da quattro diverse angolature prendendo in considerazione: natura giuridica, attività economica, territorio e, per quanto riguarda le persone fisiche, caratteristiche demografiche (sesso ed età).
 
La distribuzione per natura giuridica conferma, ancora una volta, la supremazia delle persone fisiche che si aggiudicano il 72% delle nuove partite Iva. A notevole distanza le società di capitali, con il 22% del totale, mentre si ferma al 5,2% il dato relativo alle società di persone. Facendo il confronto con aprile 2015, le tre categorie perdono, rispettivamente, il 6, lo 0,5 e l’8,1 per cento.
Per i “non residenti” e le “altre forme giuridiche” l’asticella si ferma sullo 0,7 per cento.
 
Dall’analisi territoriale, nessuna smentita: dall’esame generale è il Nord il più intraprendente, con il 42,5% delle nuove aperture, seguono Sud e Isole (34,7%), in coda il Centro (22,7%). Entrando però nel dettaglio, si osservano, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, incrementi significativi per Valle d’Aosta (+40%), Basilicata (+11,6%) e Molise (+8,2%). Importanti, tuttavia, per alcune regioni, anche le posizione perse: -19,7% in Calabria, la Puglia scende di 13,2 punti e per la Sardegna il dato è più basso del 10,4 per cento.
 
Il commercio, anche questo mese, detiene il record delle nuove partite Iva ripartite per settore produttivo, registrando il 21,7% del totale, seguono le attività professionali (13,7%) e l’agricoltura (12,4%). Rispetto ad aprile 2015, asticella che sale consistentemente per il settore trasporto e magazzinaggio (+14,6%), le attività immobiliari (14,4%), e il settore sanitario (+4,3%). In negativo, invece, i servizi alle imprese (-13,4%), il commercio (-10,7%) e l’agricoltura (-8,9%).
 
Passando al dettaglio delle persone fisiche in base al dato demografico, la suddivisione per sesso registrata è quella “standard”, con il 63,1% del totale delle nuove partite Iva aperte dagli uomini. Dall’osservazione delle date di nascita, emerge che il 45,8% sono giovani fino a 35 anni, il 34,1% persone di età compresa tra 36 e 50 anni. Diminuite, in modo più significativo, guardando lo stesso mese dello scorso anno, le nuove attività intraprese da soggetti con età avanzata: il taglio è stato del 25,9 per cento.
 
I richiedenti, inoltre, nel 17% dei casi, sono nati all’estero.
 
Più alto del 15,8%, infine, rispetto ad aprile 2015, il numero delle nuove partite Iva, che hanno scelto il regime agevolato forfetario: 15.608 in tutto, il 34% del totale
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