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Dati e statistiche

Osservatorio sulle partite Iva:
i dati del secondo trimestre 2019

Sono più di 136mila le nuove posizioni aperte, con un aumento del 3,9% in confronto al corrispondente periodo dell’anno precedente: crescono le persone fisiche e diminuiscono le società

osservatorio

La maggior parte degli avviamenti riguarda le persone fisiche (73.5%), con un incremento di avviamenti pari al 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le forme societarie mostrano significative flessioni (-9% le società di capitali e -15.6% le società di persone). Sono questi alcuni risultati presenti nella consueta sintesi pubblicata dal dipartimento Finanze sul sito del Mef.

La distribuzione per natura giuridica mostra che il 73.5% delle nuove aperture è stato effettuato dalle persone fisiche, il 20,5% da società di capitali, il 3,3% da società di persone; aumenta sensibilmente il numero dei “non residenti” e quello delle “altre forme giuridiche” che insieme rappresentano il 2,7% delle nuove aperture.

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale circa pl 43% delle nuove aperture si è effettuato al Nord, il 21,8% al Centro e il 35% al Sud e Isole.
Il confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso mostra un generalizzato incremento di avviamenti: i più notevoli in provincia di Bolzano (+19.1%), Lombardia (+13.3%) e provincia di Trento (+12,4%); in calo la Basilicata (-5%), il Friuli Venezia Giulia (-4%) e le Marche (-3%).

In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio risulta essere il più gettonato con il maggior numero di aperture di partite Iva con il 19.7%del totale, seguito dalle attività professionali (16.8%) e dall’agricoltura (10.6%).
Rispetto al secondo trimestre 2018, tra i settori principali i maggiori aumenti si notano nell’istruzione (+23,1%), nelle attività professionali (+17.8%) nell’edilizia e nelle attività finanziarie (+10.7%).
Il calo più consistente di avviamenti si nota nell’agricoltura (-15.5%) mentre flessioni più modeste si evidenziano nelle attività manifatturiere (-1.5%) e nell’alloggio e ristorazione (-0.5%).

La ripartizione di genere, relativamente alle persone fisiche, mostra il prevalere della quota maschile con il 62.7% del totale delle nuove aperture. Il 44.4% è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 32.8% da persone appartenente alla fascia di età dai 36 ai 50 anni; rispetto allo stesso periodo del 2018 tutte le classi di età registrano incrementi di aperture il più consistente dei quali si riscontra nella classe da 51 a 65 anni con il +14.6%.

Continuando la lettura dei dati secondo il Paese di nascita si riscontra che il 17.8% delle aperture è effettuato da persone nate all’estero.

Infine 66.126 persone hanno aderito al regime forfetario, pari al 48.5% del totale delle nuove aperture don un notevole aumento (+35.8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dovuto alle modifiche normative introdotte con la legge di bilancio 2019, che ha elevato a 65mila euro il limite di ricavi per fruire del regime forfetario.
 

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