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Dati e statistiche

Osservatorio sulle partite Iva.
On line i numeri di maggio 2013

Con 46.402 nuove attività aperte, la sintesi del mese fornita da Dipartimento delle finanze rileva una flessione pari al 3,7 % rispetto allo stesso periodo del 2012

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Sul sito del dipartimento Finanze è pubblicata la consueta sintesi mensile sull’andamento delle partite Iva. Questa volta, sotto la lente c’è lo scorso mese di maggio che, rispetto al maggio del 2012, registra un calo di aperture. In parte, la contrazione è giustificata dall’adesione di 12.148 contribuenti-persone fisiche, al regime fiscale dei “nuovi minimi”. Regime che offre, agli under 35, ai disoccupati e ai lavoratori in mobilità, il vantaggio di versare un’imposta pari al 5% degli utili dichiarati ed esonera da ogni adempimento Iva e Irap.
 
La sintesi sui nuovi ingressi nel mondo del lavoro autonomo e dell’impresa è suddivisa, come sempre, per natura giuridica, ripartizione territoriale, settore economico e “genere” delle persone fisiche.
Il totale delle nuove partite Iva, cioè aperte a maggio 2013, sono 46.402. Si è registrata pertanto una diminuzione del 3,7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
 
Distribuzione per natura giuridica
Delle 46mila aperture, quasi il 75% è rappresentato da persone fisiche con un calo del 24%. Mentre, per quanto riguarda le società di capitali, le nuove partite Iva sono aumentate di oltre 9% che costituisce il 18% del totale.
L’ipotesi è che la normativa recente ha notevolmente facilitato la costituzione delle srl (società a responsabilità limitata).
 
Ripartizione territoriale
Le 46mila nuove partite sono distribuite sul territorio con le seguenti percentuali:
  • 42% al Nord
  • 23% al Centro
  • 35% al Sud e Isole
I dati regionali confrontati con il 2012 indicano gli incrementi maggiori per le province autonome di Bolzano (+7,6) e Trento (+9,1) oltre alle Marche (+7,3%). Invece le diminuzioni più evidenti sono state contate in Piemonte (-9,8%), Liguria (-13,5%) e Sicilia (-12,0%).
 
Settore economico
La suddivisione per settore economico vede in testa all’elenco numerico – in ordine crescente – il commercio con il 23,8% del totale di aperture. Seguono le attività professionali (13,4%), l’agricoltura e l’edilizia.
Quasi tutti i settori subiscono una flessione rispetto a maggio 2012. Degno di nota, invece, è l’aumento notevole – circa 95% – che si è registrato per il settore delle attività finanziarie/assicurative.
 
Uomini e donne
L’analisi fornita dal Mef-dipartimento Finanze fornisce anche la distinzione dei due sessi fra le persone fisiche che hanno iniziato una attività. Si confermano in testa i maschi, che ammontano al 64%.
Mentre, metà delle nuove aperture è dovuta a giovani fino a 35 anni e un terzo alla classe 36-50 anni.
Rispetto all’anno precedente tutte le età sono in flessione. In particolare quella degli under 35 (-6,5%), con la sola eccezione degli over 65 che segna un incremento di aperture.
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