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Dati e statistiche

Il trend delle partite Iva a gennaio.
In Rete i dati dell’Osservatorio

Con 74.040 nuove attività aperte, la sintesi del mese fornita da Dipartimento delle finanze rileva un aumento pari all’8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno

Arriva puntuale l’analisi dell’Osservatorio sulle partite Iva, che mette in luce le attività aperte e chiuse suddivise per natura giuridica, ripartizione territoriale, settore produttivo e dati demografici. È questa la volta delle rilevazioni riguardanti il mese di gennaio 2017 in cui sono state aperte 74.040 partite Iva che, confrontate con quelle dello stesso periodo dello scorso anno, fanno registrare un aumento dell’8%.

Partendo dai dati raggruppati per natura giuridica si evidenzia che il 77,1% delle nuove partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 17,2% da società di capitale e il 5,2% da società di persone. Per quanto riguarda i “non residenti” e “altre forme giuridiche” la percentuale è dello 0,4%. I dati raffrontati con quelli di gennaio 2016, fanno emergere un aumento di avviamenti più evidente per le società di capitali (+10%) e le persone fisiche (+8,3%), mentre risulta più attenuato per le società di persone (+1,1%).

Il Nord, con circa il 45% delle patite Iva aperte nel primo mese del 2017, ha il primo posto nella “classifica” della ripartizione territoriale, seguito dal 33% del Sud e delle Isole e dal 22% del Centro. Anche in questo caso il confronto rispetto gennaio 2016, indica un aumento di aperture in tutte le regioni, con picchi in Sardegna (+58,1%), in Calabria (+33,2%), e nella Provincia autonoma di Bolzano (+16%). Riduzioni sono registrate soltanto in Abruzzo (-10,3%), in Valle d’Aosta (-2%) e in Campania (-0,9%).

La distribuzione per settore produttivo mostra che la migliore percentuale, pari al 19,8% delle aperture, riguarda le attività professionali, seguita dal 18,6% del commercio e con una leggera distanza dal 10,5% dell’agricoltura. Nel confronto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’incremento maggiore delle aperture è attuato nella sanità pari a +40,3% - soprattutto “altre attività paramediche”, “fisioterapia” e “attività svolta da psicologi” -, nell’agricoltura (+29,6%) e nelle attività professionali (+14,8%). Segnalano un calo di avviamenti, invece, il commercio (-6,7%), le attività finanziarie (-5,8%) e manifatturiere (-1%).

La suddivisione per persone fisiche rileva un rilevante aumento della quota femminile che rappresenta circa il 39% del totale delle aperture effettuate nel mese di gennaio. Ancora una volta occorre evidenziare che 49,2% delle partite Iva è stato avviato da giovani fino a 35 anni mentre il 32,5% da persone di età compresa nella fascia dai 36 ai 50 anni. Questi dati, rapportati a quelli di gennaio 2016, evidenziano che solo per quanto riguarda i giovani si registra un aumento di aperture (+23,6%), mentre le altre classi di età registrano un calo di aperture, in particolare la classe più anziana (-15,6%) e il 12,5% di coloro che hanno aperto le partite Iva risulta nato all’estero.

Infine, 31.116 soggetti, pari al 42% del totale delle nuove aperture, hanno aderito al nuovo regime forfetario, con un aumento del 21,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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