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Normativa e prassi

Attività finanziarie in Vaticano:
i codici tributo per pagare l’Ivafe

Dovranno essere indicati nel modello di versamento unificato da quei contribuenti che detengono proventi presso organismi localizzati nel territorio dello Stato Pontificio

Con la risoluzione n. 17/E del 9 febbraio 2017 sono stati istituiti i codici tributo per il pagamento, tramite modello F24, dell’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero presso enti che operano professionalmente in Vaticano (convenzione del 1° aprile 2015 tra il governo della Repubblica italiana e la Santa sede).
 
In particolare, il rappresentante fiscale di tali enti deve riportare, nella sezione “Erario” dell’F24, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati”, i numeri:
  • “1851”, per il saldo
  • “1852”, per l’acconto.
Nel campo “anno di riferimento”, va indicato l’anno d’imposta per cui si effettua il versamento.
Per il codice tributo “1852”, nel campo “rateazione /regione prov./mese rif.”, deve essere esposto il mese cui si riferisce l’acconto (0006 per il primo, 0011 per il secondo).
 
Il rappresentante fiscale, in base alla provvista ricevuta, deve effettuare il versamento cumulativamente per tutti i soggetti rappresentati.
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