Considerata la possibilità di modifiche normative e tecniche alle norme nazionali che hanno seguito la ratifica degli accordi internazionali Fatca (Foreign account tax compliance act) e Crs (Common Reporting Standard) e la direttiva 2014/107/Ue del Consiglio (Dac2), nonché al modulo di validazione messo a disposizione delle istituzioni finanziarie, l’Agenzia delle entrate concede più tempo agli operatori per trasmettere le comunicazioni relative al 2018 e fissa, con due distinti provvedimenti, il nuovo termine per lo scambio di informazioni finanziarie al 20 giugno 2019. La scadenza di legge sarebbe stata il prossimo 30 aprile.
Crs e Dac2
Il primo provvedimento riguarda il Crs (Common Reporting Standard) e la direttiva 2014/107/Ue del Consiglio (Dac2), che rientrano nell’ambito degli accordi per lo scambio automatico internazionale delle informazioni finanziarie nell’ambito dei Paesi Ocse e dell’Unione europea, finalizzati a contrastare l’evasione fiscale. La nuova scadenza è per gli operatori finanziari nazionali tenuti a trasmettere le comunicazioni, nel primo caso, ai Paesi Ocse, nel secondo, agli Stati membri dell’Unione europea.
Facta
L’altro provvedimento concerne, invece, il Foreign account tax compliance act (Facta), un accordo sottoscritto da Italia e Stati Uniti per contrastare, tramite lo scambio automatico di informazioni finanziarie, l’evasione fiscale realizzata da cittadini statunitensi mediante conti intrattenuti presso istituti finanziari italiani e, viceversa, da residenti italiani attraverso conti aperti presso banche statunitensi.
Crs/Dac2 e Fatca: slitta il termine
per la trasmissione delle informazioni
Si tratta dell’obbligo, per gli intermediari finanziari italiani, di comunicare al Fisco i dati relativi ai titolari di conti nel nostro Paese residenti negli Stati aderenti allo standard globale e in Usa
