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Normativa e prassi

Gioco illegale, due nuovi codici
per quelli che infrangono le regole

Consentono di versare, con la delega di pagamento unificato, le somme dovute all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a causa di violazioni alle norme introdotte dall’ultima Stabilità

immagine di carte da gioco e tastiera
Sono il “5400” e il “5401” i codici tributo per versare, con il modello F24 Accise, le ulteriori sanzioni introdotte dalla legge 208/2015, per punire chi viola le disposizioni in materia di giochi a distanza.
Chiesti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sono stati istituiti con la risoluzione n. 29/E del 21 aprile 2016.

Contrasto al gioco illegale, tutela dei consumatori, e, perché no, recupero di base imponibile e di gettito nell’interesse della comunità. Sono gli obiettivi che traspaiono nella Stabilità per il 2016 al comma 923, che stabilisce una sanzione di 20mila euro per chi (sia il titolare dell’esercizio sia il proprietario dell’apparecchio) mette a disposizione della clientela apparecchiature manomesse, attraverso le quali, con la connessione telematica, si può giocare su piattaforme create dai concessionari on-line; e un’altra compresa tra 50mila e 100mila euro per i titolari di piattaforme che offrono giochi promozionali “di cui al decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70” attraverso apparecchi connessi al web, ubicati in esercizi pubblici.

Ferma restando, recita lo steso comma, la punizione prevista dal comma 646 della legge 190/2014 per il titolare “di qualsiasi esercizio pubblico nel quale si rinvengono apparecchi … idonei a consentire l’esercizio del gioco con vincite in denaro, non collegati alla rete statale di raccolta del gioco ovvero che in ogni caso non consentono la lettura dei dati relativi alle somme giocate, anche per effetto di manomissioni, è soggetto al pagamento: a)…, b) per ciascun altro apparecchio, dell’imposta unica di cui al decreto legislativo 23 dicembre 1998, n. 504, in ragione di un’aliquota di prelievo del 6 per cento su un imponibile medio forfetario giornaliero di euro 3.000 per trecentosessantacinque”.

Le eventuali somme dovute andranno nelle casse dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli indicando, nella “Sezione Accise/Monopoli e altri versamenti non ammessi in compensazione” del modello, il codice:
  • 5400” per la “Sanzione pecuniaria amministrativa nei confronti del titolare del pubblico esercizio e del proprietario degli apparecchi ivi ubicati - articolo 1, comma 923, legge 28 dicembre 2015, n. 208
oppure:
  • 5401” per la “Sanzione pecuniaria amministrativa nei confronti del titolare della piattaforma dei giochi promozionali - articolo 1, comma 923, legge 28 dicembre 2015, n. 208”.

La delega di pagamento, poi, va completata riempiendo il campo “ente” con la lettera “M” e quello “codice identificativo” con il codice di concessione (se non c’è, va scritto 999999).
Il versamento a rate si riporta, naturalmente, nel campo “rateazione”, utilizzando il formato “NNRR” (dove NN rappresenta il numero della rata e RR il numero complessivo delle rate), mentre il pagamento in un solo “colpo” si indica evidenziando, nello stesso campo, “0101”.
Gli altri spazi da compilare sono “mese” e “anno di riferimento”: si tratta del mese e dell’anno nei quali è stata commessa la violazione. Infine, in “codice atto”, se richiesto, finisce il codice dell’atto di definizione delle sanzioni.
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