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Normativa e prassi

Nuove norme nuovi codici tributo. Dall’Europa ai Monopoli di Stato

Ammessi nel “giro” del modello F24 accise, vanno utilizzati da chi ottiene la gestione dei giochi a distanza

Tre nuovi codici, istituiti con la risoluzione n. 73/E del 25 luglio, che scaturiscono direttamente dalle disposizioni connesse al rispetto degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alla Comunità europea, tutte nero su bianco nella legge 88/2009. Disposizioni che si traducono nella richiesta di condizioni più rigorose per ottenere il rilascio delle richiamate concessioni, allo scopo di contrastare la diffusione, nel Paese, del gioco irregolare e così tutelare il cittadino.
 
Le concessioni in argomento riguardano l’esercizio e la raccolta dei giochi pubblici a distanza, tra i quali, oltre ai più popolari bingo, lotterie e scommesse a pronostici, ci sono quelli di sorte a quota fissa e di carte, organizzati in forma diversa dal torneo. Coloro che, in possesso dei requisiti necessari, le ottengono, devono versare il relativo canone utilizzando l’F24 accise e indicando il codice tributo 5256 “Canone concessione dei giochi a distanza”.
 
Gli stessi “assegnatari”, se pagano in ritardo quanto dovuto, dovranno ricordarsi di riportare, nel modello di pagamento unificato, anche altri due numeri che individuano, rispettivamente, sanzioni e interessi.
Il 5257 indica la “Penale per tardivo versamento del canone di concessione dei giochi a distanza”, mentre il 5258 gli “Interessi per tardivo versamento del canone di concessione dei giochi a distanza”.
 
Tutti si collocano nella “Sezione Accise/Monopoli ed altri versamenti non ammessi in compensazione” del modello F24 accise (reperibile on line sui siti di Entrate e Monopoli) e, naturalmente, nella colonna “importi a debito versati”.
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