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Normativa e prassi

Pagamenti degli enti pubblici: chi può usare il “modello dedicato”

La platea delle Amministrazioni è definita dalla legge 720/1984 e da un provvedimento delle Entrate

Gli enti pubblici che non possono utilizzare l’F24 EP, poiché non sono riportati nelle tabelle A e B allegate alla legge 720/1984, né tra gli enti cui è stato esteso l’uso del modello dal successivo provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate del 23 marzo 2009, dovranno continuare a utilizzare i bollettini di conto corrente postale, oppure operazioni di girofondi.
 
Lo stesso provvedimento ha esteso l’utilizzo del modello “F24 enti pubblici” al “versamento di tutti i tributi erariali, amministrati dall’agenzia delle Entrate” per i quali, in attesa della istituzione dei relativi codici tributo, i soggetti interessati dovranno continuare a effettuare i versamenti con le modalità già impiegate.
 
Questi sono i chiarimenti che gli esperti del Fisco forniscono, con la risoluzione n. 231/E del 19 agosto, a una richiesta pervenuta in merito all’utilizzo dell’F24 EP da parte di un ente pubblico che non può servirsi di tale modello.
Le precisazioni, in realtà, si basano su due provvedimenti del direttore dell’Agenzia che hanno: il primo, dell’8 novembre 2007, istituito il modello di pagamento riservato agli enti pubblici, il secondo, del 23 marzo 2009, ampliato la platea delle Amministrazioni pubbliche ammesse all’utilizzo dell’F24 EP per il “… versamento di tutti i tributi erariali, amministrati dall’Agenzia delle Entrate…”.
 
Gli enti pubblici che usufruiscono del modello loro dedicato per il pagamento dell’Irap, delle ritenute alla fonte e delle addizionali regionali e comunali all’Irpef, sono quelli “….individuati nella tabella A… e …nella tabella B allegata alla legge 29 ottobre 1984, n. 720” integrati dall’elenco del secondo provvedimento.
Successivamente, con la circolare 41/2007 le istituzioni scolastiche sono state autorizzate a utilizzare il modello F24 ordinario con apposito codice tributo. Tutti gli altri enti non compresi nelle tabelle non possono usare l’F24 ordinario e devono continuare a servirsi dei bollettini di conto corrente postale, oppure di operazioni di girofondi.
 
Infine, l’Agenzia chiarisce che attraverso il modello F24 EP si può procedere al pagamento di altri tributi erariali, oltre quelli per il quale il modello è stato inizialmente istituito e, laddove non siano stati ancora stabiliti specifici codici tributo, i versamenti relativi continuano a essere effettuati con le modalità preesistenti.
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