Le prestazioni sanitarie effettuate nei confronti di persone fisiche, residenti e non residenti, nel rispetto del trattamento dei dati sensibili, non vanno documentate mediante fattura elettronica tramite Sdi (articolo 9-bis, comma 2, del Dl n. 135/2018) né vanno comunicate tramite esterometro. Lo ribadisce l’Agenzia delle entrate nella risposta n. 327 del 1° agosto 2019 a un’istanza di interpello.
Quesito
L’istante, che svolge servizi quali esami di laboratorio e diagnostica per immagine, chiede di sapere se, in caso di prestazioni sanitarie rese a persone fisiche non residenti in Italia, sussista l'obbligo di invio dei dati all’esterometro, ossia la comunicazione telematica delle operazioni transfrontaliere (articolo 1, comma 3-bis, Dlgs n. 127/2015).
Risposta
L’Agenzia delle entrate, nel rispondere al quesito, ricorda che in diverse occasioni ha già chiarito che le prestazioni sanitarie trasmesse al Sistema tessera sanitaria non sono soggette alla fatturazione elettronica per tutelare i dati personali legati alla salute dei contribuenti, come imposto dal Garante della privacy con provvedimento del 15 novembre 2018.
L’amministrazione osserva poi che le informazioni da comunicare con l’esterometro sono assimilabili a quelle trasmesse con e-fattura tramite Sdi.
Di conseguenza, nel rispetto del trattamento dei dati sensibili e nella necessità di tutelare i dati personali legati alla salute dei contribuenti, le prestazioni sanitarie effettuate nei confronti di persone fisiche, non residenti o non stabiliti nel territorio dello Stato, non vanno né fatturate elettronicamente, né comunicate tramite esterometro.
