Articolo pubblicato su FiscoOggi (https://fiscooggi.it/)

Normativa e prassi

Prevenzione e contrasto al tax gap,
modalità di intervento per il 2019

L’attività dell’Agenzia si basa su un’analisi dei dati sempre più sofisticata e su approcci combinati e diversificati a livello centrale e regionale per selezionare i soggetti più a rischio

percorso

Promuovere l’adempimento spontaneo, anche attraverso un’interlocuzione costante e preventiva tra Agenzia e contribuente, puntare a un’attività di controllo destinata in modo specifico a macro-tipologie di contribuenti utilizzando, fra l’altro, le nuove fonti di dati disponibili nel periodo 2019-2020, come la fatturazione elettronica, i corrispettivi telematici, le informazioni acquisite nell’ambito della cooperazione internazionale - i redditi prodotti e i conti finanziari detenuti all’estero -, ampliare la capacità di analisi avanzata dei dati stessi, attraverso l’evoluzione innovativa degli strumenti tecnologici a disposizione (big data, machine learning, intelligenza artificiale), garantire l’interpretazione delle norme tributarie mediante l’emanazione di circolari e risoluzioni e ottimizzare l’attività di consulenza con tempi di risposta brevi, diminuire il contenzioso tributario favorendo l’adesione agli strumenti deflativi, tutelare il credito erariale.

Ecco tutti i punti con cui l’Agenzia delle entrate, nella circolare n. 19 dell’8 agosto 2019, illustra le indicazioni operative con le priorità per il 2019, volte alla semplificazione degli obblighi fiscali e al rafforzamento del contrasto all’evasione, anche attraverso un coordinamento tra strutture centrali e regionali, un’intensa collaborazione con la Guardia di Finanza e uno strutturato scambio di informazioni con le amministrazioni fiscali estere.

L’Agenzia fissa le linee guida cui le proprie strutture dovranno attenersi nella promozione della compliance, nei controlli fiscali, nelle attività di consulenza, contenzioso e tutela del credito erariale, in coerenza con le linee strategiche 2019-2021 delineate nell’atto di indirizzo del ministero dell’Economia e delle finanze.
 
Prevenzione e contrasto all’evasione
Con la riorganizzazione dell’Agenzia avviata lo scorso anno migliorano le modalità di intervento sinora adottate. L’impegno, nel corso del 2019, è quello di ottimizzare l’attività di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, valorizzando le sinergie e differenziando le tipologie di contribuenti, in un’ottica di valorizzazione delle forme di dialogo e di interlocuzione con i contribuenti.
 
Selezione dei grandi contribuenti: le attività di analisi del rischio e di controllo
Le direzioni regionali concentreranno le proprie risorse sui contribuenti che presentano un maggior rischio fiscale o su quelli che non esprimono comportamenti collaborativi e trasparenti, partendo dall’analisi di ciascuna posizione attraverso l’utilizzo degli strumenti e degli applicativi già in uso. Fra questi, la circolare ricorda il “tutoraggio”, un’attività di monitoraggio che, riassunta in un’apposita “scheda di analisi del rischio” predisposta per tutti i contribuenti con volume d'affari, ricavi o compensi superiori a 100 milioni di euro, consente di diversificare le modalità di controllo.
La scheda fornisce una visione complessiva della posizione del contribuente, evidenziando, fra l’altro, il settore produttivo di appartenenza dell'impresa, il profilo di rischio dei soci, delle partecipate e delle operazioni effettuate, le istanze di interpello presentate dal contribuente e ogni altro elemento informativo utile. Le informazioni riguardanti il gruppo di appartenenza sono presenti nella banca dati dedicata, che attualmente è in linea con gli anni dal 2014 al 2016, e con la quale è possibile condurre sia un’analisi puntuale che un’attività di selezione sulla base di diversi criteri.
Le linee di intervento per l’anno 2019 mirano a intercettare e contrastare i fenomeni di pianificazione fiscale nazionale e internazionale aggressivi più complessi, anche mediante l’uso delle banche dati disponibili e di altre utili fonti informative. Le direzioni regionali saranno coordinate con le giurisdizioni fiscali estere, attivando adeguate forme di cooperazione amministrativa assicurate dal settore Internazionale della divisione Contribuenti.
Inoltre, in un’ottica di uniformità e interazione, particolari fattispecie rinvenute nel corso delle attività di verifica sul territorio che possano dare avvio a potenziali filoni di indagine a carattere nazionale saranno segnalate alla direzione centrale Grandi Contribuenti e, inoltre, saranno garantite sistematiche forme di coordinamento con la Guardia di finanza, attraverso l’attivazione di tavoli congiunti tra strutture territoriali e centrali dell’Agenzia e il Comando generale.
 
Piccole e medie imprese
Rappresentano i contribuenti con il più alto numero di partite Iva: per la platea, distribuita in modo fortemente diversificato in termini di dimensioni, di attività svolte, l’analisi del rischio è incentrata sulle caratteristiche peculiari del territorio di competenza e caratterizzata da uno stretto coordinamento sinergico tra strutture regionali e provinciali.
A tal fine, il nuovo assetto organizzativo ha previsto all’interno delle direzioni regionali specifiche unità organizzative per lo svolgimento dell’attività di analisi del rischio di evasione/elusione in ambito locale. Inoltre, in alcune direzioni sono stati creati appositi uffici dedicati alla programmazione e al coordinamento delle attività di controllo delle strutture periferiche, con particolare riferimento alle imprese con volume d’affari o ricavi compresi tra 25 e 100 milioni di euro.
Parallelamente, la circolare sottolinea anche l’attività di promozione della compliance per il 2019 svolta dall’Agenzia attraverso l’invio di lettere ai contribuenti che presentano particolari anomalie dichiarative, finalizzata a favorire l’adempimento spontaneo e assicurare adeguata assistenza. Ulteriori comunicazioni verranno trasmesse nel secondo semestre dell’anno ai contribuenti che hanno emesso fatture elettroniche per i primi due trimestri del 2019 e non hanno presentato le relative comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche Iva.
 
Il documento, inoltre, ricorda quattro importanti novità in tema di analisi del rischio e selezione, messe a punto nel 2019:

  • fatturazione elettronica obbligatoria
  • trasmissione telematica, a decorrere dal 1° luglio 2019, dei dati dei corrispettivi giornalieri per i soggetti che nell’anno precedente hanno realizzato un volume d’affari superiore ai 400 mila euro
  • ampliamento del regime forfetario
  • approvazione di 175 indici sintetici di affidabilità fiscale per il periodo d’imposta 2018.
     

Grazie alla disponibilità in tempo reale dei dati è possibile affiancare ai tradizionali controlli post dichiarativi attività orientate a intercettare “sul nascere” potenziali fenomeni evasivi e frodi fiscali, attraverso l’incrocio delle informazioni.
 
Persone fisiche, autonomi ed enti non commerciali
Per favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili, la circolare n. 19 ricorda l’invio, nel 2019, di circa 380mila lettere nei confronti di contribuenti persone fisiche per i quali, relativamente alle dichiarazioni dei redditi presentate per l’anno d’imposta 2015, sia stata riscontrata un’anomalia riguardante una o più categorie reddituali.
In linea generale, l’attività volta a individuare i principali fenomeni di evasione/elusione dovrà essere supportata da un’attenta analisi del rischio, incentrata sulle caratteristiche dei territori e mirata a far emergere la reale capacità contributiva del contribuente, concentrando l’attenzione su concrete situazioni di rischio ed evitando di impegnare risorse in contestazioni di natura puramente formale.
Anche con riferimento agli enti non commerciali e alle Onlus, l’analisi del rischio terrà conto della conoscenza diretta del territorio e delle caratteristiche dei vari settori di attività, con lo scopo di ottenere una selezione mirata dei soggetti, evitando di perseguire, salvo evidenti casi di abuso, situazioni di minima rilevanza o caratterizzate da evidente rilievo sociale e valutando la presenza di elementi non conformi alla natura non-profit del soggetto.
 
Contrasto illeciti e cooperazione internazionale
Obiettivi prioritari dell’Agenzia sono la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di frode fiscale, sui quali è di fondamentale importanza la sensibilizzazione delle strutture regionali e provinciali per le funzioni e i poteri che esercitano.
Centrale in questo campo è l’utilizzo dei dati provenienti dalla fatturazione elettronica e dalle comunicazioni dei dati fattura. L’analisi e l’incrocio di queste informazioni, infatti, consentono di ricostruire la catena dei rapporti commerciali tra gli operatori, permettendo all’Agenzia di intercettare con tempestività eventuali frodi, soprattutto nel campo delle indebite compensazioni di crediti d’imposta e nell’uso di fatture per operazioni inesistenti.
Il documento di prassi evidenzia, poi, il ruolo svolto dal settore Contrasto illeciti, finalizzato in primis a garantire il flusso comunicativo tra Agenzia, altri organismi di controllo e autorità giudiziarie.
 
Tale settore interviene anche in ambito internazionale contrastando, fra l’altro, le residenze fittizie all’estero e l’illecito trasferimento o detenzione all’estero di attività produttive di reddito, reati fiscali maggiormente diffusi. Per questa tipologia di attività, il settore Contrasto illeciti utilizza i dati trasmessi dagli altri Stati con “lo scambio automatico di informazioni” relative a conti e posizioni finanziarie detenute in altri Paesi, pervenute tramite il common reporting standard, e le segnalazioni dei movimenti di capitale, comunicate dagli intermediari finanziari, nell’ambito del monitoraggio fiscale. L’incrocio dei dati consentirà di verificare la corretta operatività di quanti detengono attività finanziarie all’estero e i fenomeni di pianificazione fiscale aggressiva.
 
Fra gli strumenti di cooperazione internazionale l’Agenzia punta a rafforzare lo scambio di informazioni automatizzato, strumento che presenta rilevanti potenzialità ai fini dell’attività di controllo e accertamento. I dati scambiati riguardano, in particolare:

  • informazioni di natura reddituale
  • informazioni su conti finanziari
  • ruling preventivi transfrontalieri e accordi preventivi sui prezzi di trasferimento
  • informazioni provenienti dal Country-by-Country reporting (la rendicontazione paese per paese con l’ammontare dei ricavi e gli utili lordi, le imposte pagate e maturate, dei gruppi societari).

Attività di consulenza e nuove forme di dialogo
Fra le attività di natura trasversale, l’Agenzia assicura anche per il 2019 il presidio di quelle relative all’interpretazione delle norme tributarie mediante l'emanazione di circolari e risoluzioni o le risposte in tempi sempre più rapidi alle istanze di interpello e di consulenza giuridica da parte delle strutture centrali. La promozione di tali attività contribuisce a instaurare un dialogo trasparente e dinamico con i cittadini, prevenendo gli inadempimenti tributari e riducendo la conflittualità.
 
In un quadro di rafforzamento della fiducia e di nuove forme di dialogo con i contribuenti e della promozione della compliance, la circolare rammenta l’adempimento collaborativo tra Agenzia e contribuenti residenti e non residenti con stabile organizzazione in Italia. La presentazione dell’istanza avvia un percorso collaborativo con l’Agenzia finalizzato a valutare, in contraddittorio con essa, la presenza dei requisiti di legge per la configurazione di una stabile organizzazione nel territorio dello Stato e per la definizione dei relativi debiti tributari. Attualmente sono previste due fasi di applicazione: la prima, che si concluderà il 31 dicembre 2019, è riservata ai contribuenti di più rilevanti dimensioni, la seconda, invece, includerà  l’intera platea dei contribuenti con ricavi superiori a 100 milioni di euro (grandi contribuenti).
 
Questa nuova modalità d’approccio, sviluppata in sede Ocse, ha l’obiettivo di elevare gli standard di certezza fiscale, anticipando la fase del confronto (controllo ex ante) e garantendo una comune valutazione delle situazioni suscettibili di generare rischi fiscali in anticipo rispetto alla presentazione della dichiarazione. I contribuenti, così, sono incentivati a fornire informazioni spontanee complete e tempestive a fronte dell’impegno dell’Agenzia di rendere l’adempimento fiscale più semplice e supportare le imprese a raggiungere un maggior grado di certezza.

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