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Hybrid mismatch arrangements

Gli autori di questo testo si propongono di fornire una dettagliata descrizione della normativa di riferimento, ai fini di una lettura pratica delle misure anti-hybrid e di possibili soluzioni alle relative criticità interpretative

copertina del libro

Le strutture ibride (hybrid mismatch arrangements) sfruttano i disallineamenti del trattamento fiscale regolato dalle leggi dei diversi Paesi e, spostando artificialmente i profitti verso giurisdizioni con tassazione più bassa, o a volte addirittura inesistente, riescono ad abbattere la base imponibile attraverso pratiche elusive. Tali circostanze hanno fatto emergere da tempo l’esigenza di interventi coordinati in ambito tributario e hanno spinto la comunità internazionale a intervenire con azioni di contrasto verso i fenomeni di pianificazione fiscale aggressiva che, appunto, possono generare l’erosione della base imponibile. In quest’ottica assume importanza fondamentale il progetto “Beps” dell’Ocse, i cui report sono resi pubblici dal 2015, che risponde alla necessità di assicurare la tassazione dei profitti lì dove l’attività economica è effettivamente esercitata e di permettere a tutte le imprese di operare nelle stesse condizioni. In tale contesto si inserisce il set di regole di contrasto agli hybrid mismatch previste dal Dls n. 142/2018, ispirate ai report Ocse e attuative della direttiva Ue n. 2016/1164, analizzato nel dettaglio dal presente volume. La disposizione rappresenta un importante strumento per la tutela contro strutture dall’alto grado di pericolosità fiscale ed è volta a neutralizzare gli effetti che derivano dall’utilizzo di strumenti ed entità ibride, finalizzati a operazioni di mera convenienza economica.
Gli hybrid mismatch arrangements possono, infatti, come ci spiegano gli autori di questo libro, sfruttare le differenze nel trattamento impositivo accordato dalle leggi di diverse giurisdizioni per raggiungere vantaggi fiscali. È proprio l’analisi delle misure contro questi strumenti ibridi (che in diversi casi hanno generato per le imprese che li hanno adottati doppie deduzioni, deduzioni senza inclusioni relativa a un pagamento, generazione artificiosa di crediti d’imposta per redditi prodotti all’estero) il perno su cui verte lo studio dei due autori. Il presente lavoro, ricco di esempi corredati da grafici che aiutano la comprensione e di note esplicative, si articola sull’analisi delle disposizioni anti-hybrid, con riguardo alle regole contenute nella direttiva Ue e ai principi espressi dall’Ocse, mettendo in evidenza i punti di contatto e le differenze con la normativa racchiusa nel Dlgs n. 142/2018. Da qui si sussegue una serie di capitoli dedicati ai vari casi di utilizzo dei disallineamenti da ibridi e all’analisi delle criticità interpretative, con proposta di possibili soluzioni. Per concludere, segnaliamo che nelle ultime pagine gli autori ci ricordano le disposizioni riportate dal Dlgs n. 142/2018 in tema di accertamento di violazioni, soggetto a regole specifiche volte alla tutela del contribuente e di fatto sovrapponibili a quelle relative all’accertamento per abuso del diritto (articolo 10-bis, commi 6 e 7 della legge n. 212/2000).

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